Voto di scambio e abuso d’ufficio le accuse per Sanguineti e Mondello

La polizia davanti al Comune di Lavagna
La polizia davanti al Comune di Lavagna
La polizia davanti al Comune di Lavagna

I primi elementi sull’indagine che ha portato all’arresto del sindaco di Lavagna e l’ex parlamentare. Tra gli indagati anche il vice, Luigi Barbieri. Si torna a parlare di consistenti infiltrazioni di ‘ndrangheta a Lavagna.

Abuso d’ufficio e voto di scambio. E’ questa l’accusa con la quale sono stati arrestati, e posti ai domiciliari, il sindaco di Lavagna, Giuseppe Sanguineti, e l’ex sindaco e deputato Gabriella Mondello. Tra gli indagati di questa operazione anche il vicesindaco, Luigi Barbieri. Nell’elenco di indagati o arrestati anche altri membri o ex membri dell’amministrazione. In particolare, figura tra gli arrestati il consigliere comunale di maggioranza Massimo Talerico. Il totale è di otto arrestati e tre ulteriori persone sottoposte a misure cautelari. Nel corso delle indagini, gli uomini della squadra mobile di Genova e del servizio centrale operativo hanno sequestrato armi e munizioni. Sotto sequestro sono andati anche la discarica della Madonna della Neve, centro di stoccaggio del Comune di Lavagna, di proprietà della famiglia Nucera, e bar e chioschi del lungomare e del centro (in questo caso, l’american bar Ostigoni) per i quali si ipotizzano irregolarità amministrative. Si ipotizza che gli arrestati (quelli non facenti parte dell’amministrazione) siano appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese, attivi nel traffico illecito di rifiuti e stupefacenti, all’usura, al riciclaggio di denaro di provenienza illecita. Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale Antimafia di Genova, infatti, sono state sequestrate numerose armi da fuoco e munizioni, anche ad alto potenziale e da guerra, risultate pronte all’utilizzo. Sotto sequestro anche immobili e depositi bancari.