Un equipe di giovani progetta un dispositivo per non vedenti

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L'apparecchio è già stato presentato in pubblico
L’apparecchio è già stato presentato in pubblico

Si chiama “Horus” l’apparecchio volto a migliorare la vista di soggetti che l’hanno parzialmente persa. Tra i suoi creatori la rapallese Benedetta Magri. Aperta votazione on line.

Si chiama “Horus”, dal nome del dio egiziano, il dispositivo per ipovedenti presentato da un gruppo di studenti dell’Università di Genova, tutti under 24, tra cui la rapallese Benedetta Magri, che puntano a trovare le risorse per uno start up che consenta loro di produrre l’apparecchio. Il brevetto può essere votato sulla piattaforma online Edison Start, dove è stato pubblicato questa settimana, dopo essere già stato presentato all’evento BarCamper di Genova ed al Premio Perotto Zucca.