“Uffici Iat, preoccupa la confusione sulla competenza”

Franco Orio, presidente di Portofino Coast
Franco Orio, presidente di Portofino Coast
Franco Orio, presidente di Portofino Coast

Il presidente di Portofino Coast, di rientro da una fiera a Londra sul turismo congressuale, parla di “problema grave: la capacità di accoglienza di un territorio si misura da questi servizi”.

Riportiamo l’intervento di questa mattina di Franco Orio nel nostro programma RadioAzione.

Il Consorzio Portofino Coast è appena rientrato da Londra, dove ha partecipato ad una fiera turistica dedicata al mercato dei congressi e degli incentive. A che punto sta la promozione del territorio e che segnali ci danno i mercati in questo periodo?

Si, sono appena rientrato da Londra, dove abbiamo partecipato con Meeting in Liguria, in collaborazione con l’Agenzia Regionale, a The Meeting Show, un evento importante per incontrare operatori prevalentemente UK, ma anche di altri Paesi, interessati ad organizzare meeting e incentive.

E’ importante continuare a partecipare a manifestazioni internazionali di questo genere, ma anche a quelle dedicate al turismo leisure, o ad altri segmenti turistici, in particolare in questo momento in cui la promozione del territorio sembra essere quasi completamente affidata all’iniziativa dei privati, con iniziative e risorse pubbliche limitate .

Il mercato del turismo è in continua evoluzione, e le vicende politiche ed economiche a livello internazionale rendono questo scenario ancora più precario.

Se lo scorso anno era il turismo russo quello che cresceva di più, e tutti si davano da fare per accogliere questo tipo di clienti e per sviluppare contatti verso questi Paesi, adesso, a causa delle note vicende politiche ed economiche, questo mercato dà forti segnali di rallentamento e già si sta pensando per esempio ai turisti cinesi che iniziano a visitare le nostre località.

Bisogna quindi seguire con molta attenzione queste evoluzioni del mercato, e soprattutto cercare di differenziare la nostra attività di promozione, per poter sempre contare su una clientela internazionale importante.

Da questo punto di vista vorrei segnalare ancora una volta le difficoltà che incontriamo nel promuovere la nostra destinazione verso alcuni Paesi che purtroppo non sono ben serviti dal nostro aeroporto di Genova, e verso i quali siamo per questo motivo poco competitivi.

Si è parlato in questi giorni di cambiamenti nella gestione degli uffici IAT, che devono fornire informazioni e assistenza sul territorio ad una clientela sempre più internazionale. Che cosa può dirci a riguardo?

Questo problema sta diventando sempre più urgente e difficile da risolvere. Anche in questo caso le risorse sono limitate , ma quello che preoccupa di più è la confusione tra le competenze delle varie amministrazioni.

Un ufficio informazioni turistiche dovrebbe essere una porta di accesso al territorio, situato in un punto strategico, aperto con orari lunghi , al sabato e alla domenica, e avere al suo interno personale multilingue competente e informato e materiale adeguato da distribuire. Credo siano pochi gli uffici informazioni turistiche che sul nostro territorio possono riconoscersi in questo profilo.

E’ vero che ormai il turista ha molti modi per informasi, principalmente attraverso la tecnologia mobile, ma è anche vero che l’accoglienza di un territorio si misura dalla sua capacità di assistere i propri Ospiti, formulando proposte, fornendo materiale informativo sui luoghi, sulle manifestazioni e sulle opportunità della zona , risolvendo se necessario problemi, e cercando di motivare coloro che soggiornano dalle nostre parti a rimanere e possibilmente a ritornare.

Mi auguro che presto il problema possa essere affrontato in modo organico per trovare una soluzione adeguata e sostenibile