Turismo nel Tigullio: “La promozione? Non la fa nessuno”

Franco Orio, presidente del consorzio Portofino Coast
Franco Orio, presidente del consorzio Portofino Coast
Franco Orio, presidente di Portofino Coast

“Un lavoro complesso, che, oggi, passa anche attraverso i social network ed i siti specialistici”, rileva Franco Orio, che, però, aggiunge: “Nessuno ha un incarico istituzionale”.

Riportiamo il contenuto della rubrica “Coast to Coast”, andata in onda, questa mattina, all’interno del nostro programma RadioAzione, con l’intervento di Franco Orio, presidente del consorzio Portofino Coast.

 

La promozione è un aspetto fondamentale dell’economia turistica di una destinazione.

Ma quando parliamo di promozione che cosa intendiamo esattamente?

 

“Si parla tanto di promozione turistica, spesso senza comprenderne bene il suo significato .

La promozione turistica viene concepita normalmente come l’attività di divulgazione di materiale promozionale, o la partecipazione a manifestazioni turistiche quali Fiere e Workshop o altre attività analoghe.

Certamente queste cose fanno parte dell’attività di promozione turistica, ma quando parliamo di promozione, dobbiamo necessariamente riferirci alla comunicazione di valori che il nostro territorio, la nostra destinazione è in grado di offrire ai potenziali turisti.

Questi valori devono essere motivanti, cioè capaci di definire un’immagine turistica del territorio, e di fornire risposte emotivamente efficaci per rispondere alle esigenze di chi viaggia.

 

Come si può vedere, stiamo parlando di un argomento complesso, con implicazioni molto vaste.

La comunicazione oggi non avviene più solamente attraverso le fiere, o la diffusione di materiale promozionale nei canali tradizionali, ma comprende moltissime altre attività. I media, i social, il passaparola, sono tutti elementi che concorrono alla creazione dell’immagine e della reputazione turistica di una destinazione, e di questi fattori dobbiamo tenere conto.

 

Inoltre la comunicazione dei valori per essere efficace deve essere veritiera, perché non possiamo esimerci dal giudizio di chi viaggia, che attraverso gli stessi canali, social, blog, passaparola, è in grado di creare o di distruggere con grande facilità la reputazione turistica di un albergo, di un ristorante, ma più in generale di una destinazione.

La promozione turistica deve comprendere appieno queste dinamiche, e non essere ridotta ad una mera forma pubblicitaria, proprio perché il viaggio non è un semplice prodotto commerciale, ma un’esperienza emozionale complessa.

 

Questo significa che bisogna necessariamente lavorare su due fronti.

Da una parte abbiamo il prodotto turistico, che deve essere potenziato, curato e reso appetibile.

Su questo punto ci sarebbe da aprire un capitolo molto ampio. Perché parlare di prodotto turistico non significa parlare solo di alberghi o strutture ricettive, ma di strutture e infrastrutture del territorio, di accessibilità e ricettività e più in generale di capacità di essere accoglienti, cioè di mettere in rete tutta la filiera turistica in funzione della valorizzazione delle potenzialità turistiche del territorio stesso. Un argomento che richiederebbe un approfondimento a sé.

 

Sull’altro versante bisogna lavorare intensamente sulla comunicazione, che deve essere ampia e diversificata, capace di utilizzare linguaggi e stili diversi a seconda del contesto in cui si muove, e sempre motivante.

 

E’ ovvio che un lavoro così complesso non può essere lasciato al caso o all’iniziativa dei singoli, ma deve essere governato da un ampio progetto di marketing turistico del territorio, che possa disegnare le linee guida del suo sviluppo turistico , ottimizzando le risorse disponibili e ricercandone di nuove, e identificando il turismo quale motore di sviluppo economico e sociale della comunità”.

 

Facciamo allora il punto della situazione nel nostro comprensorio. A chi è affidata la promozione turistica e quali sono le politiche di sviluppo turistico del territorio?

 

“E’ una domanda complessa che richiederebbe molto più tempo e sulla quale possiamo eventualmente ritornare.

In estrema sintesi posso dire che attualmente la promozione di questa destinazione non è istituzionalmente affidata a nessuno, e non risponde certamente a un piano di sviluppo turistico territoriale.

Purtroppo le risorse destinate alla promozione sono sempre più scarse, e quelle pubbliche ormai sono quasi inesistenti, mentre i campi di intervento sono sempre più vasti e la competizione fra destinazioni a livello internazionale diventa sempre più forte.

In questi ultimi anni la situazione, che era già precaria, è andata gradualmente peggiorando, e ormai la promozione della nostra destinazione è affidata in massima parte all’iniziativa dei privati. Gli enti pubblici ( Le Regioni, le Provincie destinate a scomparire, i Comuni alle prese con bilanci sempre più problematici), non riescono neppure più a garantire il normale ed efficace funzionamento degli uffici informazioni, o la partecipazione alle principali fiere per le quali i privati devono contribuire economicamente o accollarsi tutte le spese, o la produzione di materiale informativo adeguato.

Il Consorzio Portofino Coast continua ad investire in promozione tutte le sue risorse, nella convinzione che si debbano presidiare i principali mercati, in particolare i mercati internazionali e quelli emergenti, che stanno dando buoni risultati.

Ma questa attività richiede investimenti pesanti, che sono sempre più difficili da affrontare, mentre la necessità di essere visibili è sempre più forte.

Per questo stiamo insistendo da tempo sulla necessità di mettere in rete tutte le risorse, per creare un vero e proprio progetto di marketing turistico del comprensorio, che veda coinvolti tutti gli attori del turismo, pubblici e privati, e sia in grado di ottimizzare le risorse disponibili su progetti di reale sviluppo, avendo ben presente obiettivi e finalità di una destinazione che deve finalmente essere riconosciuta come turistica non solo da quelli che la visitano, ma anche da coloro che ci vivono”.