Trote vietate, grave danno all’economia dell’entroterra. Muzio interroga

trote

Vige un blocco alle immissioni di trote non autoctone nei torrenti, a fronte di un blocco imposto dal ministero della Transizione ecologica.

La riserva di pesca dell’Aveto ha già chiuso, così come quelle di Masone e Gorreto, per rimanere in provincia di Genova. Si temono danni irreversibili per le attività sportive e ricreative connesse alla pesca alla trota, per gli esercenti e per i numerosi posti di lavoro collegati al settore. Così, il capogruppo di Forza italia in consiglio regionale, Claudio Muzio, ha depositato una interrogazione in cui chiede  di “attivarsi col Governo per reintrodurre la possibilità di immettere nei corsi d’acqua della Liguria la trota fario non mediterranea e la trota iridea, anche promuovendo la riclassificazione della prima come specie autoctona; proporre, in sede di Conferenza Stato-Regioni, un accordo che fissi quanto prima un congruo periodo transitorio per consentire da subito le immissioni in ottemperanza alle Carte Ittiche e ai vigenti Piani Ittici regionali, accompagnando il sistema gestionale della pesca nelle acque interne ad un graduale adeguamento della normativa”. In Liguria, sono 25mila le persone che praticano la pesca a livello amatoriale in 109 aree dedicate, e la metà di loro proviene da fuori.