Tributi Italia, si indaga sulle amicizie eccellenti di Saggese

Tributi Italia, si indaga sulle amicizie eccellenti di Saggese
Si trova nel carcere di Chiavari Giuseppe Saggese

Questo pomeriggio, a Chiavari, l’interrrogatorio dell’ex manager. Ampio risalto, sulla stampa nazionale, ai collegamenti con il mondo politico e alla consulenze eccellenti.

In attesa dell’interrogatorio di garanzia di Giuseppe Saggese, che si terrà nel carcere di Chiavari questo pomeriggio alle 15, l’inchiesta sul crack di Tributi Italia continua a calamitare l’attenzione dei media nazionali. Oggi, sono frequenti, sulla stampa, i riferimenti alle amicizie che potrebbero aver aiutato Saggese ad estendere sino a circa 400 il numero di Comuni clienti della propria azienda di riscossioni. Sono riportate consulenze, per le quali non è ravvisata nessuna ipotesi di reato, richieste all’ex ministro Publio Fiori e ad altri personaggi vicini alla politica nazionale. Nell’ordinanza del gip Fabrizio Garofalo, in uno stralcio riportato da vari organi di stampa, pur non individuando reati, si parla di “entrature nel mondo dell’imprenditoria, della politica e degli istituti di credito, in mancanza dei quali non sarebbe stato sicuramente possibile arrivare a gestire la riscossione dei tributi per ben 400 Comuni italiani”.

Nel frattempo, però, come noto, l’accusa nei confronti dell’ex manager è quella di aver destinato a fondi propri soldi che dovevano, invece, essere consegnati ai Comuni per i quali effettuava le esazioni. Nel Levante ligure, record di credito è quello di Chiavari, dove il sindaco Levaggi, che a sua volta, per un breve periodo, aveva avuto un rapporto di lavoro con Tributi Italia, deve fare a meno, oggi, di 262mila euro. Sono a saldo zero i rapporti dell’azienda con Lavagna, Rapallo, Santa Margherita, Cicagna e pure Recco, primo suo Comune cliente, ai tempi della Publiconsult. Rimangono in credito per 3.200 euro Zoagli, per 10mila euro Moconesi e per circa 30mila euro Uscio.