Sestri Levante: i conti, le partecipate, Fincantieri e l’Egitto

Fincantieri
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Lo stabilimento di Riva Trigoso

Il consiglio comunale di Sestri Levante ha approvato, ieri sera, attorno alle 21, dopo circa tre ore di dibattito, il bilancio consuntivo 2019, presentato dal vicesindaco e assessore al Bilancio, Pietro Gianelli. Il Comune ha chiuso chiude la gestione finanziaria con un avanzo di amministrazione di oltre 4,3 milioni di euro, in aumento rispetto all’anno precedente: “Un risultato soddisfacente – dice Gianelli – tenuto conto che il 2019 è stato un anno segnato da alcuni debiti fuori bilancio di un certo rilievo che si riferiscono a sentenze “storiche” come la vertenza Foppiano”. Proprio la vertenza per gli espropri in Baia, legati alla realizzazione del vecchio depuratore, ha gonfiato i mutui attivi, passati da 13 a 16 milioni, “non per una patologia strutturale – rileva Gianelli – ma per un evento straordinario una tantum”. Le Società partecipate hanno chiuso i bilanci 2018 in attivo e il patrimonio netto del Comune, al 31 dicembre 2019, ammonta a 60 milioni di euro. In apertura di seduta, è stato votato un ordine del giorno, presentato da Marco Conti, a sostegno delle commesse dall’Egitto per Fincantieri. L’ordine del giorno è stato integrato con un passaggio, voluto dalla maggioranza, che dice che il governo italiano deve però cambiare passo, di fronte all’Egitto, sulla vicenda Regeni, e, in base a questo, si sono astenuti Gian Paolo Benedetti e i due consiglieri della Lega, Albino Armanino e Paolo Smeraldi.