Rosso e Plinio (Fratelli d’Italia): “Preoccupati da situazione nell’Oasi Belpiano “

Matteo Rosso, nella foto con Edoardo Rixi
Matteo Rosso, nella foto con Edoardo Rixi
Matteo Rosso, nella foto con Edoardo Rixi

Il capogruppo di Fratelli d’Italia Matteo Rosso ha presentato un’interrogazione in Regione per chiedere chiarimenti sull’attuale numero di profughi ospitati, gli esiti degli eventuali controlli Asl, i percorsi di integrazione, le spese dell’accoglienza e se possa essere evitato l’ulteriore arrivo di nuovi profughi.

“Sono quasi tre anni che l’Oasi Belpiano nel Comune di Borzonasca, ha abdicato alla propria funzione originaria di centro estivo e casa vacanze per ragazzi e turisti per trasformarsi in un vero e proprio centro di accoglienza per immigrati. Dal 2013 accoglie dai 120 agli 80 presunti profughi, che si sono anche resi protagonisti negli anni di tentativi di rivolta e hanno letteralmente colonizzato il paese”. Così intervengono Matteo Rosso, capogruppo in Regione Liguria di Fratelli d’Italia e Gianni Plinio, vice portavoce regionale di Fdi-AN, in merito all’accoglienza profughi nell’Oasi di Belpiano. Il capogruppo Rosso ha presentato un’interrogazione in Regione per chiedere chiarimenti sull’attuale numero di profughi ospitati, gli esiti degli eventuali controlli Asl, i percorsi di integrazione, le spese dell’accoglienza e se possa essere evitato l’ulteriore arrivo di nuovi profughi.
“Visto che pare sia imminente l’arrivo di un’altra ventina di nuovi ‘ospiti’ nella struttura, vorremmo capire quali sono le condizioni igienicosanitarie all’interno del centro e le spese sostenute per l’accoglienza decisa dalla Prefettura di Genova- proseguono Rosso e Plinio – pensiamo che la scelta di trasformare questa struttura in centro di accoglienza sia stata assurda perché mortifica le potenzialità turistiche di una zona a due passi dal mare, l’indotto delle attività della zona e crea disagi a una piccola comunità, fortemente condizionata dalla presenza di un centinaio di immigrati che per altro di tanto in tanto si danno anche alla macchia, mettendo a rischio la sicurezza degli abitanti”.