Omicidio di Craviasco, vittima decapitata da viva

I carabinieri proseguono le indagini
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Secondo quanto emerge dall’autopsia, Albano Crocco era vivo quando è stato decapitato. I proiettili che lo hanno raggiunto non erano mortali. L’uomo è stato decapitato da un’arma pesante e affilata. Ha cercato di difendersi, frantumandosi la mano destra.

Albano Crocco, l’ex infermiere ucciso nei boschi di Craviasco, è stato decapitato mentre era ancora vivo. E’ quanto si è potuto stabilire attraverso l’autopsia, eseguita dal medico legale Alessandro Bonsignore, secondo la quale la vittima sarebbe stato raggiunta da una rosa di pallini di piccolo calibro alla schiena da una distanza non troppo ravvicinata. I proiettili si sono fermati a un livello superficiale, senza poterne perciò provocare il decesso. In base alla ricostruzione, il killer quindi lo ha colpito con una grossa arma pesante e dalla lama molto affilata, staccandogli la testa con pochi colpi. Dall’esame è anche emerso che l’uomo ha cercato di difendersi, tanto da frantumarsi le dita della mano destra. Il corpo è stato poi trascinato per un centinaio di metri e gettato nel dirupo.