No del Consiglio a Enel sull’accorpamento delle sedi di Chiavari e Genova

L’Enel ha informato i sindacati sull’intenzione di privare Chiavari della propria sede e il Consiglio regionale si è immediatamente attivato.L’Enel ha comunicato ai sindacati l’intenzione di accorpare la sede di Chiavari, che gestisce la manutenzione degli impianti di bassa e media tensione del Tigullio e del Golfo Paradiso, impiegando 91 addetti, a quella di Genova. Per questo motivo il Consiglio Regionale ha approvato all’unanimità un ordine del giorno – con primo firmatario Ezio Chiesa dell’Ulivo – per evitare che ciò accada, privando di fatto l’intero comprensorio del Tigullio di ogni presidio. A partire dai primi anni ’90, infatti, l’Enel ha già pesantemente ridotto la sua presenza nel Tigullio sopprimendo le sedi si Carasco, Quartale di Cicagna, Rezzoaglio e Sestri Levnate: la chiusura della sede di Chiavari comporterebbe il trasferimento degli addetti alla sede di Genova, con un grave danno alla capacità d’intervento nei casi di emergenza e una diminuzione della qualità del servizio erogato alla cittadinanza. Il Presidente e la Giunta Regionale si sono perciò impegnati a farsi parte attiva , nei confronti di Enel S.p.A. e del Ministero dell’Economia, azionista di riferimento dell’Enel, affinché sia scongiurato l’accorpamento delle sedi di Chiavari e Genova, così da garantire l’occupazione del territorio e la qualità dei servizi resi agli utenti.

Redazione Radio Aldebaran – www.radioaldebaran.it