Morta per ecstasy a 16 anni, il padre di uno dei ragazzi arrestati: “Mio figlio non è un criminale”

Galliera
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La giovane è deceduta all’ospedale Galliera di Genova

“Voglio dire alla famiglia di Adele che le sono vicino. Vorrei andare al suo funerale. Mio figlio non è un criminale, ha 19 anni ed è praticamente un bambino”. Lo ha detto Marco Rigotti, padre di Gabriele arrestato sabato insieme all’amico Sergio Bernardin per la morte di Adele De Vincenzi.

“Voglio dire alla famiglia di Adele che le sono vicino. Vorrei andare al suo funerale. Mio figlio non è un criminale, ha 19 anni ed è praticamente un bambino”. Lo ha detto Marco Rigotti, padre di Gabriele arrestato sabato insieme all’amico Sergio Bernardin per la morte di Adele De Vincenzi, la ragazza chiavarese di 16 anni deceduta dopo avere ingerito una dose di metanfetamina. “Forse – prosegue Rigotti – per questi ragazzi prima di arrivare a queste tragedie dovremmo fare di più noi adulti sia come genitori che come istituzioni che dovrebbero fare prevenzione una volta alla settimana”. I legali dei due giovani arrestati hanno riferito che “i ragazzi sono sconvolti, traumatizzati. Come se gli fosse passato sopra un treno. Sono dispiaciuti per quello che è successo – hanno detto gli avvocati – sono giovanissimi e non volevano che accadesse una cosa del genere. Speravamo tutti che il giudice concedesse gli arresti domiciliari ma evidentemente non ha ritenuto ancora maturi i tempi”.