L’indagine sulla salute di Camilla. Il Cts: no AstraZeneca sotto i 60 anni

ospedale San Martino

Gli inquirenti lavorano sulla anamnesi dello stato di salute di Camilla Canepa, così come stilata il 25 maggio scorso, alla caserma di Caperana, prima di sottoporre la giovane di Sestri Levante alla vaccinazione volontaria con AstraZeneca.

Dalle notizie che circolano oggi, è emerso che la ragazza soffrisse di una piastrinopenia, una carenza di piastrine, per la quale seguiva una doppia terapia ormonale. Si tratta di una condizione che, presumibilmente, avrebbe dovuto sconsigliare proprio la vaccinazione con AstraZeneca, e pertanto si deve capire se la situazione fosse stata adeguatamente segnalata e, conseguentemente, presa in considerazione.

Intanto, è arrivata oggi la nuova positizione del Comitato Tecnico Scientifico consulente del governo, fornita proprio a seguito del drammatico caso della ragazza di Sestri e il dibattito che ne è seguito. L’indicazione che verrà data, e quasi certamente accolta, dal ministro Speranza, è che AstraZeneca venga somministrato soltanto a chi abbia più di 60 anni. Per la seconda dose, agli under 60, dovrà invece essere utilizzato Pfizer o Moderna, anche se la prima sia stata il vaccino anglo svedese. Secondo quanto riporta il sito del Corriere della Sera, “gli scienziati hanno esaminato numerosi studi, anche tedeschi, sulle controindicazioni per i giovani e alla fine si sono trovati d’accordo sulla necessità di sospendere le somministrazioni. E di indicare come alternativa per la seconda dose Pfizer o Moderna”.