“Le fiere non servono più. La promozione turistica si faccia sul web”

Franco Orio, presidente di Portofino Coast
Franco Orio, presidente di Portofino Coast
Franco Orio, presidente di Portofino Coast

Franco Orio, presidente del Consorzio Portofino Coast, reduce dalla Bit di Milano dà una visione disincantata dell’evento e invita tutti ad adeguarsi al mondo che cambia e alle nuove strategie.

Di seguito, riportiamo l’intervento di Franco Orio andato in onda, questa mattina, alle 8, all’interno del nostro programma RadioAzione.

 

Si è appena conclusa la BIT di Milano, il principale appuntamento italiano dedicato al turismo. Quali sono le sue impressioni?

“La BIT di Milano fa sempre notizia, anche se sono ormai lontani i tempi in cui rappresentava veramente la più importante vetrina dell’offerta turistica in Italia. Un tempo andare alla BIT era un evento, sul quale venivano impegnate la maggior parte delle risorse destinate alla promozione. In fiera c’erano proprio tutti. C’erano le rappresentanze di tutti i Paesi del Mondo in grande stile, con stand faraonici dove veniva ricostruita l’atmosfera delle varie destinazioni, e ampi spazi dedicati all’enogastronomia e all’artigianato locale. C’erano i grandi Tour Operator, che presentavano in anteprima le loro programmazioni, e le Catene alberghiere che proponevano i propri gioielli di accoglienza, in un mondo in cui i ruoli erano chiari e definiti. C’erano le Regioni, che avevano ancora denaro da investire per presentarsi in grande stile. C’era soprattutto il pubblico, numeroso e avido di raccogliere notizie, informazioni, gadget, materiale promozionale, di assaggiare i prodotti tipici, di farsi un’idea per scegliere la destinazione delle prossime vacanze. Questo mondo non esiste più. In poco tempo è stato letteralmente stravolto, reso quasi obsoleto dalla rete, che con pochi semplici click consente a chiunque di informarsi, confrontare, scegliere e prenotare, stando comodamente seduti davanti al proprio PC, oppure direttamente dal proprio I Pad o Smart Phone. Così le fiere, che rappresentano comunque un business soprattutto per chi le organizza, hanno incominciato a cambiare aspetto, e per sopravvivere si sono ridimensionate, trasformate, quasi snaturate, diventando appuntamenti prevalentemente dedicati agli operatori, che sulla base di agende predefinite, hanno la possibilità di svolgere un programma di appuntamenti B2B con buyers selezionati e invitati dall’organizzazione. Un circo itinerante, che si ripropone di fiera in fiera, dalla BIT di Milano al TTI di Rimini, alle fiere più specializzate dedicate al mercato congressuale, o a quello delle città d’arte, o ad altri segmenti. Un rito al quale non possiamo ancora sottrarci, anche se ormai abbiamo capito che i giochi, quelli veri, si fanno da un’altra parte. La Bit di quest’anno è stata in linea con le aspettative. Ridotta a tre giorni, e a due padiglioni, è diventata né più ne meno che un normale workshop, con solamente una giornata dedicata al pubblico. Grazie agli appuntamenti prefissati è stato possibile incontrare molti operatori, che hanno mostrato un interesse vivace per la nostra destinazione soprattutto da parte di operatori stranieri, in particolare russi. E’ poi stata come sempre un’occasione per rinsaldare contatti già esistenti, con clienti e colleghi, confrontando esperienze e punti di vista, per fare anche il punto sulla situazione del turismo a livello nazionale e internazionale, in un momento di difficoltà per il nostro Paese”.

 

E’ un punto di vista un po’ disincantato, che sembra evidenziare un certo scetticismo nei confronti di un sistema su cui molti invece sembrano ancora puntare. Da che cosa deriva questo atteggiamento?

“Il Consorzio Portofino Coast è nato 27 anni fa e da subito ha iniziato a partecipare ai principali appuntamenti promozionali e fieristici in Italia e all’estero. Ricordo che alla BIT avevamo un nostro Stand bellissimo, che per cinque giorni era il punto di incontro dell’offerta e della domanda. Si incontravano centinaia di persone, si distribuivano prodotti tipici, focaccia e vino ligure in gran quantità, e si tornava a casa stanchi ma soddisfatti. In tutti questi anni il Consorzio ha partecipato a centinaia di eventi, di ogni genere, e la differenza rispetto al passato è anche troppo evidente. Ormai chi pensa o sostiene di ottenere grandi risultati dalla partecipazione a una qualsiasi delle moltissime Fiere o Workshop disponibili sul mercato è abbastanza lontano dalla realtà. Certo molto dipende dal prodotto che uno promuove. Ma se si pensa che anche le prenotazione alberghiere, o almeno la maggior parte di esse, viaggiano in rete, e dipendono da sistemi di prenotazione online, si capisce subito come l’impatto di questi eventi sul business oggi sia relativo rispetto al passato. Ormai è evidente che non basta più andare alle fiere per promuovere la propria destinazione e il proprio prodotto, ma bisogna imparare e muoversi sul web, comunicando contenuti in grado di attrarre il grande pubblico che naviga con facilità, e un più ristretto numero di addetti ai lavori, che cercano in rete quello di cui hanno bisogno. Così anche noi, pur mantenendo la nostra presenza a questi eventi promozionali – ne facciamo da 15 a 20 all’anno di vario genere – ci stiamo concentrando su un tipo di comunicazione più ampio e articolato, dove le rete, con tutte le sue implicazioni, ha un ruolo fondamentale. Dobbiamo imparare a attrarre un pubblico eterogeneo, che cerca motivazioni forti per viaggiare, e le cerca principalmente in rete, dove noi dobbiamo imparare a raccontare la nostra destinazione in modo virale e coinvolgente. E’ un vero e proprio cambiamento nel modo di interpretare il nostro ruolo, non semplice da realizzare, ma ineludibile, se vogliamo affrontare in modo adeguato le sfide del futuro”.