Lavagna, la maggioranza si dimette: si attende ora il commissario prefettizio

La maggioranza riunita per le dimissioni
La maggioranza riunita per le dimissioni
La maggioranza riunita per le dimissioni

La maggioranza di Lavagna si è dimessa facendo di fatto cadere l’amministrazione Sanguineti, investita dal polverone dell’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta a Lavagna. Dieci i dimissionari fra assessori e consiglieri: non ci sono quelle del sindaco e il consigliere Talerico, ai domiciliari e già sospesi dalle funzioni.

Si è dimessa la maggioranza di Lavagna: dieci fra assessori e consiglieri hanno rassegnato nel primo pomeriggio le dimissioni, facendo in questo modo cadere l’amministrazione Sanguineti, investita dal polverone dell’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta a Lavagna che ha fatto finire agli arresti domiciliari il sindaco, il consigliere di maggioranza Talerico, insieme all’ex parlamentare ed ex sindaco Mondello. E proprio le uniche dimissioni che non sono giunte sono state quelle dei due arrestati, che erano intanto stati sospesi dalle proprie funzioni. Stamattina intanto dimissioni erano arrivate anche dall’assessore esterno al bilancio Bruno Rossetto, sul quale sarebbe potuta ricadere la guida dell’amministrazione nel caso il vicesindaco Barbieri, indagato, avesse rinunciato. L’ipotesi però, caduta la maggioranza, non avrà seguito: Lavagna attende ora nel giro di pochi giorni l’arrivo del commissario nominato dal Prefetto. “Abbiamo accettato l’incarico per fare del nostro meglio. La vicenda ci ha sconcertato, disorientato e rattristato – ha letto da un comunicato congiunto l’assessore Rebori, riunita insieme al resto della maggioranza oggi nel palazzo comunale – Non possiamo portare avanti un compito già oneroso che abbiamo cercato di svolgere al meglio e rimettiamo il mandato condiviso con gli elettori”.