La tragica storia di due profughe ucraine a Chiavari

veduta chiavari 5

Sussidio negato a una madre e una figlia ucraine. Il caso avviene a Chiavari e viene sollevato da Assoutenti.

Come sottolinea il presidente, dell’associazione, Furio Truzzi, il governo italiano ha stanziato un sussidio di 300 euro al mese che può essere richiesto da ogni profugo ucraino maggiorenne, arrivato in Italia dal 24 febbraio in poi. Nel caso di Natalia e Iryna, arrivate a Chiavari dopo un avventuroso viaggio per scappare dal paese in guerra, però, la domanda per il sussidio è stata subito accolta ma, racconta Truzzi, “arrivato il momento di andare a ritirarlo presso l’ufficio postale di Chiavari, è iniziato il calvario perché la madre, malata oncologica e ulteriormente debilitata dal viaggio e dalla situazione, si è trovata allettata, in ossigenoterapia e pertanto impossibilitata a recarsi in posta con le sue gambe. La figlia si è presentata al suo posto, con tanto di delega scritta e firmata oltre a certificati dell’ASL4 attestanti l’impossibilità della madre di alzarsi dal letto, ma senza che le venisse consegnato. La storia ha un esito tragico, perché Natalia è morta, stroncata dalla malattia, dopo 10 giorni di solleciti. “Se almeno avessi avuto i soldi del sussidio di mia madre – spiega la figlia Iryna – avrei potuto far fronte alle spese del funerale che invece sono ricadute interamente sul ragazzo che gentilmente si è preso cura di noi in questi momenti difficili. Ora tornerò in Ucraina per riportare a casa le sue ceneri e spero di cuore che la mia esperienza possa servire affinché situazioni del genere non si verifichino mai più”. “Siamo venuti  a conoscenza di questa assurda e vergognosa vicenda tramite il Numero Verde istituito dalla Regione Liguria, ma gestito proprio dagli operatori delle Associazioni dei Consumatori liguri – dice Truzzi – e come Assoutenti abbiamo deciso di anticipare il sussidio che sarebbe spettato a questa donna e versare i 600 euro a Iryna in attesa che si sblocchi la situazione”.