La palazzina in costruzione luogo freqeuntato dai giovani

La palazzina in costruzione luogo freqeuntato dai giovani
Una indagine dei carabinieri

Ecco perché la morte del 19enne di Sori è un fatto accidentale: con gli amici, il ragazzo era solito recarsi in quel cantiere a godersi la vista sul mare. La famiglia: “Nessun litigio prima che uscisse di casa”.

La tragedia di Sori. Si chiamava Simone Moltedo, il ragazzo precipitato, domenica sera, dal tetto di una palazzina in costruzione, in località Capreno, sulle alture della cittadina del Golfo Paradiso. Il giovane, 19 anni, secondo la ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Santa Margherita, si era recato all’interno di quell’area come era solito fare con gli amici, per godersi la serata guardando il mare, del quale la vista, da quel luogo, sembra essere splendida. In questo contesto, deve essere scivolato dal tetto spiovente e caduto a terra da una altezza di 8 metri, morendo sul colpo. Sono stati i genitori, che erano usciti a cercarlo, preoccupati dal mancato rientro, a trovare il cadavere, ieri mattina. Si erano recati proprio lì, conoscendo le abitudini del figlio e dei suoi amici. Con questa ricostruzione, decade l’ipotesi del suicidio, così come i genitori smentiscono che Simone sia uscito di casa, domenica sera, dopo una lite con loro o con il fratello. Era semplicemente uscito per recarsi in un posto che conosceva e amava e che gli è stato fatale.