I consiglieri del Torriglia: “Con noi ripianato il debito”

I cinque membri nominati da Poggi si difendono, dopo che un ricorso al Tar li ha riportati in sella all’ente, sospendendo le nuove nomine che erano state decise dal sindaco Agostino. Difendono la loro attività e dicono di voler restare ai propri posti, i cinque consiglieri di nomina sindacale dell’Istituto Torriglia, di Chiavari, al centro, ultimamente, di molte notizie di cronaca. Dapprima, infatti, il sindaco Agostino ne aveva disposto la sostituzione. Dopo un ricorso al Tar che li ha rimessi al loro posto, giudicando nullo il provvedimento di Agostino, adesso i cinque si difendono dall’accusa di gestire in maniera debole il patrimonio dell’ente, affittandone gli immobili a prezzi risibili. A rispondere alle inchieste giornalistiche di questi giorni sono Giampaolo Peirano, Patrizia Giuntini, Gino Sanguineti, Emanuele Lanata e Davide Devoti, che puntualizzano: “I contratti di locazione scaduti durante la nostra amministrazione sono stati tutti rinnovati a prezzi di mercato, molto più alti di quelli ereditati. Quelli relativi ad attività commerciali, anzi, in alcuni casi sono triplicati. Sulla collina delle Grazie, abbiamo trovato contratti di affitto già tutti sottoscritti da chi di ha preceduti, senza poterli modificare, ed abbiamo predisposto un piano di sviluppo rurale che garantirà la pulizia e la manutenzione di tutta la zona. Nel complesso, in poco più di due anni, abbiamo ripianato un debito dell’ente che superava il milione e mezzo di euro”.

Riportiamo, di seguito, il lungo comunicato stampa con il quale i cinque spiegano la loro posizione.


Le ultime vicende riguardanti la Fondazione Torriglia e da ultimo una pagina del quotidiano “Il Secolo XIX” edizione del Levante, impongono agli scriventi di fare chiarezza sgomberando il campo da equivoci e di spiegare le ragioni che li hanno costretti a ricorrere alla giustizia amministrativa contro il provvedimento di revoca disposto dal Sindaco dott. Vittorio Agostino.

Nel 2005, anno in cui i sottoscritti sono stati nominati dal precedente Sindaco ing. Sergio Poggi consiglieri d’amministrazione della Fondazione, decorsa la naturale scadenza degli amministratori precedenti, il Torriglia si trovava in una vera e propria crisi economico-finanziaria, conseguenza anche dei lavori di ristrutturazione della sede, con debiti accumulati per oltre 1.500.000,00 Euro che stavano seriamente minacciando la solvibilità dell’Ente, e conseguente grave danno per il servizio reso dalla Casa di Riposo.

In tale situazione, l’impegno amministrativo si è pertanto rivolto principalmente verso il risanamento economico e finanziario dell’Ente, senza dimenticare la razionalizzazione ed il miglioramento dell’assetto organizzativo del personale amministrativo e socio-sanitario-assistenziale interno, tenendo conto che la Fondazione Torriglia non è né un ente commerciale, né conduce una attività commerciale tesa alla ricerca del guadagno e del lucro e che, per sua storia e tradizione (la Casa di Riposo nasce come ricovero di mendicità), in armonia con i suoi scopi sociali, il Torriglia si è sempre caratterizzato per affitti abitativi ad equo canone rivolti di preferenza ad inquilini a basso reddito e rette ad un livello dimezzato rispetto a quelle praticate nelle altre strutture similari del territorio.

Le linee guida che si sono così intraprese come C.d.A., in totale armonia ed unità di intenti con i due consiglieri nominati dalla Società Economica, si sono rivolte verso una ottimizzazione della gestione del grande patrimonio immobiliare del Torriglia: da una parte, attraverso l’alienazione di immobili – effettuata tramite aste pubbliche e con realizzi sempre al di sopra del valore di stima dei beni – si è provveduto a ridurre in misura considerevole il debito accumulatosi, dall’altra si è operato per una gestione maggiormente reddituale degli immobili abitativi, sempre peraltro in un’ottica di socialità, e commerciali, attraverso un allineamento ed adeguamento ai valori di mercato dei canoni di locazione via via in scadenza. Ciò ha permesso di aumentare considerevolmente le entrate dell’Ente con un completo giovamento economico nel medio e lungo periodo: in linea generale le operazioni di rinnovo dei contratti commerciali esaminate e portate a compimento in questo periodo hanno visto tendere almeno a triplicare le relative entrate della casa di riposo con un aumento delle potenzialità di equilibrio economico e di investimento statutario future.

Questo Consiglio ha altresì intrapreso la strada per la protezione e la promozione della collina delle Grazie: da sempre l’obiettivo delle passate amministrazioni é la conservazione ed alla salvaguardia dei luoghi con concessione in locazione dei rustici e dei terreni a persone che provvedono la manutenzione degli immobili ed alla pulizia del terreno: ciò ha permesso di salvaguardare la proprietà rurale senza oneri gravosi per le sofferenti casse dell’ente. Il cda ha proseguito in questa direzione, ed inoltre attraverso la collaborazione degli Enti locali competenti, ha promosso un Protocollo di Intesa tra Regione Liguria, provincia di Genova, Sovraintendenza delle Belle Arti e Comune di Chiavari, nel quale emerge l’intento e l’impegno di ricercare ed accedere a tutte le possibili forme di finanziamento (anche dell’Unione Europea) onde permettere tutti gli interventi conservativi, migliorativi e promozionali che salvaguardino l’importantissimo patrimonio del monte delle Grazie. In tale direzione il cda ha iniziato da tempo lo studio e la predisposizione di un Piano di sviluppo rurale che contempla un programma di interventi decennale e che consiste nella promozione e realizzazione di concreti e radicali interventi sul patrimonio forestale ed agricolo e sul percorso dei sentieri del Monte, finanziati quasi interamente da risorse economiche pubbliche già previste dalla Regione Liguria per il periodo 2007-2013.

Dopo l’impegno intenso e costante a favore del Torriglia, repentino, improvviso quanto ingiustificato è arrivato il provvedimento di revoca, l’adozione del quale è stato appreso dai destinatari dalla stampa ancor prima della personale notifica, che nella sostanza avrebbe potuto assumere il significato di un rifiuto e un giudizio negativo sulle persone, effettuato a priori e a prescindere da una reale valutazione dell’operato svolto. Per evitare che ciò potesse determinare un danno agli interessati, essi pertanto hanno ritenuto di non poter subire passivamente una tale ingiustificata presa di posizione incompatibile con l’impegno ed il tempo dedicato a scopi sociali, tanto più che l’atto appare anche dal punto di vista giuridico del tutto illegittimo. In sostanza, tuttavia, l’attività del cda é stata interrotta in mezzo al mandato, laddove il rinnovamento amministrativo dell’ente, iniziato nel 2005, ha necessità di costanza e continuità temporale di azione per meglio adattare la complessità dell’ente alla realtà attuale.

La disponibilità a dare le dimissioni in caso di scioglimento anticipato del consiglio comunale non presupponeva alcun dovere, ma è stato un atto (seppur giuridicamente non vincolante) che testimonia la volontà di non essere braccio politico di alcuno, ma semplicemente di svolgere l’operato nell’esclusivo interesse del Torriglia. Peraltro, la disponibilità ad un comportamento presuppone una preliminare richiesta, invero nella fattispecie mai avvenuta.

I sottoscritti hanno lavorato con costanza, impegno, gratuitamente e disinteressatamente, soltanto a favore della Fondazione: la scelta di ricorrere contro l’illegittimo provvedimento di revoca del Sindaco dott. Vittorio Agostino non rappresenta nessuna difesa di posizione, ma soltanto la protezione della propria dignità per aver svolto con sacrificio, serietà ed in mezzo alle numerose difficoltà un compito delicato quale era quello di portare la Fondazione Torriglia fuori dalla condizione di difficoltà economica nella quale versava nel 2005 e di averla avviata ad un futuro meno difficile.

Non conoscere il Torriglia e parlarne senza cognizione di causa crea soltanto confusione ed inutili strumentalizzazioni che non meritano particolari attenzioni, soprattutto se chi lo fa risulta essere “anonimo” e/o disinformato. Le situazioni devono essere conosciute nel loro complesso ed una sterile strumentalizzazione non può che nuocere all’Ente medesimo: il Torriglia non ne ha bisogno.

In questi anni i sottoscritti si sono comportati da amministratori: per loro, dopo un intenso impegno, era importante che fosse chiara l’illegittimità del provvedimento di revoca e la dignità del loro operato. Sono del pari ben consci che, al di là delle questioni tecnico-giuridiche, i rapporti tra il Torriglia ed il Comune di Chiavari non possono che essere improntati nella massima collaborazione ed unità di intenti, pur nel rispetto delle singole autonomie.

Le scelte future, qualunque esse siano, avranno come unico fine quello del bene per la Fondazione e non la difesa di pur legittime, oneste ed integerrime posizioni personali: per questo si chiede da parte del Sindaco dott. Vittorio Agostino un riscontro, in modo tale che il Torriglia non soffra dalla presente situazione di stallo. Da parte degli scriventi non vi è nessuna tentazione o intenzione di occupare o difendere delle “poltrone”, ma ritengono sia giunto il momento di dare conto alla città del loro positivo e concreto impegno nei fatti e del loro modo di lavorare per svolgere al meglio il servizio esclusivamente a favore di un ente che è un grande patrimonio per la città di Chiavari e che come tale deve essere tutelato”.


Redazione Radio Aldebaran – www.radioaldebaran.it