Hashish e marjijuana nel Tigullio, pesanti condanne

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L’indagine a Chiavari era partita nel 2014

Si è concluso il processo generato da una articolata indagine del commissariato di polizia di Chiavari: i membri della banda usavano metodi estorsivi verso i ragazzini che non riuscivano a pagare.

Si è concluso con la condanna dei tre imputati il processo sullo spaccio delle droghe leggere nel Tigullio, giunto dopo l’articolata indagine avviata dal commissariato di polizia di Chiavari nel 2014 e coordinata dal sostituto procuratore Stefano Puppo. Il giudice Roberto Cascini ha condannato i tre imputati, rispettivamente, a 7 anni a 11 mesi di reclusione più 1.900 euro di multa, 4 anni di reclusione e 20.000 euro di multa e 2 anni di reclusione e 6.000 euro di multa. Altri membri della banda di spaccio erano stati condannati con rito abbreviato. Le perquisizioni, con conseguenti misure cautelari, nei loro confronti, erano state svolte il 23 gennaio del 2016 e l’anali dei cellulari sequestrati aveva permesso di stabilire come alcuni capi dell’organizzazione minacciassero con metodi estorsivi i giovani assuntori che non riuscivano a pagare i debiti per Hashish e marijuana.