Gli olivicoltori si appellano alla Corte di Strasburgo

Dopo la riunione di venerdì, gli olivicoltori hanno deciso di non arrendersi al regolamento CEE 1019 sulla commercializzazione dell’olio di oliva.
Gli olivicoltori della Valgraveglia e del Tigullio Chiavarese presenteranno all’inizio dell’imminente anno 2007 un ricorso alla corte di giustizia di Strasburgo riguardo al regolamento CEE 1019 del 2002 sulla commercializzazione dell’olio di oliva. L’incarico è stato affidato dagli olivicoltori all’avvocato Daniele Granara del foro di Chiavari nel corso della serata di venerdì scorso, il 1° dicembre, durante un’assemblea tenutasi presso il Palazzo Comunale di Conscenti di Ne, alla quale, oltre che gli olivicoltori e l’avvocato Granara, hanno partecipato gli amministratori comunali. L’avvocato ha spiegato che il regolamento CEE 1019 è in vigore, ma il ricorso al TAR Liguria presentato nel 2004 e favorevolmente accolto non metteva in discussione tutto l’impianto olivicolo ma solo la vendita diretta. Di questa decisione, che andava a favore soprattutto dei piccoli produttori, l’allora ministro delle Politiche Agricole Gianni Allemanno propose il ricorso al consiglio di Stato che, dopo due anni di rinvii e discussioni, ha da pochi mesi dato torto al TAR Liguria. Il comune di Ne si costituì in giudizio e il ministro Alemanno emanò un nuovo decreto elencando le sanzioni pecuniarie che arrivano sino a 3.500 euro per frode. Perciò gli olivicoltori della Valgraveglia e del Tigullio hanno chiesto all’avvocato Granara di rappresentarli nel ricorso alla corte di giustizia di Strasburgo.

Redazione Radio Aldebaran – www.radioaldebaran.it