Fincantieri, lavoratori sul piede di guerra: confermate le ipotesi peggiori

Fincantieri, lavoratori sul piede di guerra: confermate le ipotesi peggiori
Si vivono ore d'ansia alla Fincantieri di Riva

Oggi l’azienda ha presentato il piano industriale ai sindacati. Riva Trigoso perde la cantieristica e salva la meccanica. Domani assemblea, a seguire con ogni probabilità una forte iniziativa.

Arrivano pessime notizie da Roma per i lavoratori della Fincantieri, dove oggi l’amministratore delegato Giuseppe Bono ha illustrato ai sindacati il nuovo piano industriale. Si parla, a livello nazionale, di 1.250 esuberi e della chiusura dei cantieri di Castellamare di Stabia e Sestri Ponente. Per Riva Trigoso viene invece confermato il ridimensionamento già ventilato nelle scorse settimane: il settore navale verrà spostato al Muggiano della Spezia, mentre a Riva resterà solo la meccanica. Domani i lavoratori si riuniranno in assemblea e decideranno come protestare contro questo piano industriale. Si ipotizzano iniziative forti, probabilmente già domani i lavoratori scenderanno in strada per fare sentire la propria voce. Come già oggi hanno fatto i loro colleghi di Sestri Ponente. Un nuovo incontro tra azienda e sindacati è previsto per il 6 giugno.

Numerosi sono i commenti della politica relativi al caso Fincantieri. “Non se ne parla neppure!”, attacca l’assessore regionale al lavoro Enrico Vesco, il quale ribadisce che per la Regione è indispensabile mantenere aperti i tre cantieri di Sestri Ponente, Riva Trigoso e Muggiano. Gabriella Mondello, onorevole dell’UDC, invita tutto il Tigullio a mobilitarsi “al fine di salvaguardare lo stabilimento rivano”. Parla invece di “vero scippo nei confronti della Liguria e del Tigullio” il coordinatore provinciale dell’UDC Giovanni Boiatno, il quale chiede inoltre che il cantiere di Riva assicuri “la permanenza delle maestranze attualmente occupate”. Secondo il consigliere regionale del Gruppo Misto Ezio Chiesa “si tratta della fine della cantieristica nella nostra provincia, un fatto gravissimo senza precedenti: una scelta politica che finisce per penalizzare la Liguria a favore dei cantieri presenti nell’Adriatico”. Giacomo Conti della Federazione della Sinistra definisce inaccettabile il piano industriale: “Va cancellata la proposta della chiusura navale di Riva Trigoso, mantenere solo la meccanica significa condannare lo stabilimento”. Solidarietà ai lavoratori viene espressa da Sinistra Ecologia Libertà, secondo cui “questa ristrutturazione fermerebbe la produzione per tre anni senza alcuna garanzia di rientro per i lavoratori”. “L’azienda aveva bisogno di avviare un percorso di riorganizzazione, ma in questi termini si penalizza troppo la Liguria”, affermano il coordinatore regionale del Pdl Michele Scandroglio ed il consigliere regionale, sempre del Pdl, Gino Garibaldi. Edoardo Rixi, infine, capogruppo in Regione della Lega Nord, afferma che il piano Fincantieri “non ci soddisfa per nulla” ed invita il Presidente Claudio Burlando a convocare il prima possibile il tavolo regionale sulla cantieristica.