Fincantieri: il Pd ne parla il 7 a Strasburgo

Una delegazione di europarlamentari del Pd inconterà il commissario Tajani il 7 giugno a Strasburgo per discutere del caso Fincantieri e delle possibili soluzioni per far fronte alla crisi della cantieristica.

La questione Fincantieri approda a Strasburgo. Dopo la lettera inviata dal responsabile economico del Pd Stefano Fassina e da numerosi europarlamentari democratici, tra cui Sergio Cofferati, nella quale si chiedeva un incontro urgente sul problema scoperchiato in tutta la sua drammaticità dalla questione Fincantieri, il commissario Tajani ha dato la sua disponibilità a discutere con il Partito democratico degli interventi che la Ue può mettere in campo per fare fronte alla crisi nel settore della cantieristica. L’incontro si terrà il 7 giugno a Strasburgo e sarà l’occasione per fare il punto in Europa sui colloqui di questi giorni che il Commissario terrà con l’azienda e con i sindacati. “E’ necessario soprattutto rendere operativo un piano europeo che incentivi una profonda revisione delle flotte, favorendo la sicurezza dei navigli e il risparmio energetico connesso alla salvaguardia ambientale, anche attraverso un programma di rottamazione delle imbarcazioni inadeguate ed inquinanti – scrivono gli europarlamentari nella lettera – Occorre mettere in campo strumenti per sostenere programmi di riqualificazione, aumentare gli incentivi all’innovazione e soprattutto stabilire un sistema europeo di garanzie che tuteli gli ordini in essere e quelli futuri”.

Intanto continuano gli interventi degli esponenti politici del territorio sul caso Fincantieri. L’ Udc si mobilita in difesa della cantieristica, con l’onorevole Mondello e il coordinatore provinciale Boitano schierati a fianco dei lavoratori che hanno deciso di mobilitarsi in modo permanente in attesa dell’incontro fissato a Roma per venerdì prossimo e soprattutto in vista della manifestazione che si terrà a Sestri Levante il 1 giugno. “Ho ascoltato i timori delle maestranze di Riva Trigoso che presidiano l’azienda – afferma Boitano – per molti di loro si prospetta il rischio di finire al Muggiano con tutto quello che comporta” e prosegue: “Vogliamo capire perché a pagare devono essere soprattutto gli stabilimenti del Tirreno rispetto all’Adriatico”. E sul tema interviene anche PDL spezzino, che ribadisce piena e sincera solidarietà ai lavoratori di tutti i cantieri liguri: “Il nostro auspicio è quello che le trattative del 3 giugno con il Governo e del 6 giugno annunciate tra l’azienda e le parti sociali possano fare intravedere uno scenario nuovo”, aggiungendo che si spera che “Riva Trigoso non interrompa la sua tradizione cantieristica militare sviluppando la potenzialità delle competenze sulla meccanica”.