Esultano le piccole imprese, sempre più preoccupato il terzo settore

Esultano le piccole imprese, sempre più preoccupato il terzo settore
Critiche per la giunta Burlando

La Regione vara una legge che favorisce i subappalti e le reti di impresa. Le Asl, però, iniziano ad annunciare tagli del 10% ai fondi per le residenze di anziani, disabili, tossicodipendenti.

Il consiglio regionale della Liguria ha approvato all’unanimità una legge che dovrebbe sostenere lo sviluppo di micro, piccole e medie imprese, nata da una proposta bipartisan di Michele Boffa del Pd e Gino Garibaldi del Pdl. La legge prevede per le piccole imprese una corsia preferenziale nei grandi appalti pubblici, favorendo anche i subappalti. Incentivate anche iniziative come le reti di impresa e previti incentivi economici soprattutto nella fase di avvio di una micro azienda. “Viene riconosciuto il ruolo della piccola e media impresa, come indicato dalla direttiva europea dello Smal business act, di cui vengono recepiti i principi a livello regionale”, commenta, soddisfatto, Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria. “Bene la legge, ma bisognerà vigilare sui subappalti in edilizia”, sottolinea, invece, il consigliere Ezio Chiesa, secondo il quale “storicamente i sub appalti non aiutano a migliorare la qualità del prodotto e aumentare i posti di lavoro”.

Intanto, continua la polemica sul terzo settore. Il consigliere regionale Pdl Luigi Morgillo, infatti, annuncia: “Abbiamo notizia che i manager delle Asl stanno provvedendo a inviare comunicazioni alle struture residenziali del terzo settore della volontà di tagliare del 10% i finanziamenti a loro favore”. Non sembra, insomma, avere il seguito sperato, la manifestazione inscenata la settimana scorsa dai rappresentanti di chi assiste portatori di handicap, anziani, tossicodipendenti. “La disponibilità degli operatori a concordare un percorso di possibili tagli sostenibili rende ancora più grave il contraddittorio comportamento della giunta regionale”, commentano Roberto Bagnasco e Gino Garibaldi, che auspicano, “che la Asl 4 non segua il cattivo esempio di altre realtà territoriali liguri”.