Entroterra, la malattia dei castagni “incattivisce” i lupi

Un esemplare di lupo del nostro Appennino
Un esemplare di lupo del nostro Appennino
Un esemplare di lupo del nostro Appennino

L’analisi della polizia provinciale: senza le castagne, i cinghiali figliano di meno e scarseggiano le prede favorite dai lupi, che si orientano verso pecore e agnelli, come avvenuto in Val d’Aveto.

Il lupo attacca pecore ed agnelli anche per colpa del cinipide dei castagni. Lo dice la Provincia di Genova, che annuncia, con qualche dato e qualche considerazione, le iniziative del “Maggio dei parchi”, previste, nel fine settimana, al Porto Antico di Genova, con relazione proprio dedicata ai lupi venerdì sera. Si stima che, nel territorio della Provincia di Genova, i lupi presenti siano una ventina, divisi in cinque nuclei, con largo contributo alla statistica della Val d’Aveto. Vanno poi aggiunti gli esemplari in transito lungo l’Appennino per arrivare alle Alpi Marittime e alla Francia. Tutti questi, da un paio di anni, di confrontano con il dimezzamento delle cucciolate dei cinghiali, a loro volta in difficoltà per la mancanza del cibo preferito, le castagne, falcidiate dall’insetto di origine cinese. Scarseggiando gli ungulati tra i sei e gli otto mesi, tra le loro prede favorite, i lupi si orientano anche verso gli animali di allevamento, che non sarebbero elemento fondamentale della loro dieta. Questo potrebbe spiegare i ripetuti episodi segnalati nei mesi scorsi, proprio in Val d’Aveto.