Due chiavaresi frodano il fisco per 19 milioni di euro

Registravano autosaloni inesitenti e incassavano denaro vendendo automobili di lusso.555 milioni di euro in due anni: questa la cifra frodata al fisco da un gruppo di truffatori che importanvano e vendevano macchine di lusso senza pagare l’IVA. Le ricerche sono partite proprio da Chiavari. L’agenzia delle entrate ha scovato attraverso un nuovo sistema informatico, il Vies, che permette la trasmissione di informazioni relative all’IVA delle imprese registrate in Europa. In pratica, questi truffatori dichiaravano autosaloni sulla carta, registravano regolarmente ditte che poi effettivamente non esistevano, per cui due operatori tedeschi importavano in Italia veicoli di grossa cilindrata e li rivendevano a privati senza pagare l’IVA e praticando forti sconti. Il secondo passaggio era effettuato da due chiavaresi, proprietari di queste società fantasma: la transazione avveniva in realtà fra i due stranieri e l’acquirente finale, che scaricava facilmente le tasse nella dichiarazione annuale. I due chiavaresi hanno ricavato con questo sistema ben 19 milioni di euro in soli due anni. Ben presto questa fruttuosa frode è stata imitata da molti altri autosaloni fittizi: in Lombardia sei di queste imprese sono riuscite in poco tempo a derubare le casse del fisco di 148 milioni di euro e nel Veneto dodici società hanno incassato illegalemente 110 milioni di euro. L’indagine sono portate avanti dagli investigatori dell’agenzia delle entrate che sono però poco speranzosi si recuperare parte della cifra, dato che i truffatori in questione sembrerebbero essere molto esperti, anche perché in questi due anni sono riusciti sempre a far sparire nel nulla gli autosaloni fantasma, cancellando in questo modo ogni traccia della frode.