“Difendi Santa” presenta un nuovo esposto e denunica i pericoli di alluvioni

L’esposto è stato inoltrato alla Procura della Repubblica di Chiavari. Si evidenziano i pericoli legati al ventilato ampliamento del porto. Carannante prende le distanze.

Il Comitato “Difendi Santa”, formato da otto associazioni, ha inoltrato un nuovo esposto al Procuratore della Repubblica di Chiavari, ai vertici della Regione, alla Sovrintendenza, al Provveditorato alle Opere Pubbliche, alla Protezione Civile, alle Capitanerie di Porto di Santa Margherita Ligure e di Genova e all’Ente Parco di Portofino. Oggetto dell’esposto, i “gravi pericoli di alluvione che potrebbero essere causati da un ulteriore prolungamento del porto di Santa Margherita”. Il documento fa seguito all’esposto presentato il 22 febbraio, con il quale si denunciava il pericolo per la città determinato dall’insabbiamento delle foci dei torrenti San Siro e Magistrato, favorito dal recente allungamento della dita di sopraflutto del porto. Secondo “Difendi Santa” un ulteriore allungamento della diga di sopraflutto o la realizzazione di una diga di sottoflutto “renderebbero ancora più pericolosi, anzi esplosivi i flussi marini, nel caso di grandi piogge e mareggiate con venti da sud”. L’esposto, spiega il Comitato, vuole anche essere un monito in vista della Conferenza dei Servizi del prossimo 16 maggio che si occuperà delle richieste di concessione demaniali presentate da Santa Benesser & Social e da Simes Tigullio.

Dopo la presentazione del secondo progetto riguardante il porto di Santa Margherita, si sono ormai irrimediabilmente divise le anime che avevano fondato il comitato “Difendi Santa”: Andrea Carannnante, allora, adesso, prende le distnaze dall’esposto contro il prolungamento del porto presentato alla Procura da chi si qualifica ancora con quella dicitura, “non tanto per i contenuti  nemmeno esaminati – dice Carannante – ma per le modalità decisionali prese in riunioni dove alcuni partiti e associazioni vengono esclusi o non invitati. Riteniamo inoltre che il comitato “Difendi Santa” sia stato di fatto snaturato, dopo l’esclusione dei soggetti fondatori e presentatori di centinaia di osservazioni sui progetti portuali”.