Decapitò lo zio, la Cassazione conferma la condanna

Borgarelli
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I carabinieri a Craviasco sul luogo del delitto

30 anni di carcere, anche in terzo grado, per l’ex infermiere Claudio Borgarelli.

E’ confermata dal terzo grado di giudizio la condanna a 30 anni di carcere per Claudio Borgarelli, l’ex infermiere di 57 anni che a Craviasco, nel territorio di Lumarzo, nel 2016, uccise e decapitò lo zio, Albano Crocco, con il quale era in conflitto per il diritto di passaggio sul sentiero boschivo vicino alla sua casa. Oggi è arrivato il verdetto della Cassazione, che conferma per Borgarelli, difeso dall’avvocato Antonio Rubino, la condanna che era già stata emessa in corte d’assise ed in appello.  Come noto, il giorno dell’omicidio, i due avevano litigato. Dopo aver ucciso lo zio, l’infermiere ne gettò il corpo in un dirupo e la testa in un cassonetto. Le immagini acquisite dai carabinieri di Chiavari mostravano queste operazioni.