Crollo delle palazzine: disgrazia o suicidio?

Due palazzine sono corllate nella notte a Vezzano Ligure. Un nucleo familiare di tre persone, compreso un bambino di cinque anni, ha trovato la morte nell’episodio. Un pensionato di 56 anni è ricoverato al San Martino, in prognosi riservata e con una gamba amputata. Potrebbe aver provocato l’esplosione fatale con un tentativo di suicidio. La seconda ipotesi percorsa dagli inquirenti è invece quella dello scoppio a seguito di fuga di gas. Intanto è stata evacuata una terza palazzina. Ci sono novità nel caso del crollo di Vezzano, in provincia della Spezia. La casa più prossima alle due crollate è stata evacuata nel pomeriggio dai vigili del fuoco. La villetta era abitata da una donna anziana, sola, che ha dovuto lasciare la casa, gravemente lesionata dallo scoppio di questa notte. Resta invece in prognosi riservata al San Martino Gianni Di Mattia, il 56enne dalla cui cucina è partita l’esplosione fatale alla famiglia Tazzini. Le indagini stanno vagliando la possibilità che il fatto sia avvenuto per un tentativo di suicidio di quest’ultimo, da tempo in cirsi depressiva, anche se resta valida l’ipotesi della fuga di gas. Nella casa dei Tazzini, padre madre e figlio di cinque anni morti nell’esplosione, i vigili hanno ritrovato i fucili da caccia e la pistola del capo famiglia