Cicagna, la versione degli arrestati

Cicagna, la versione degli arrestati
La stazione dei Carabinieri di Cicagna

I tre interrogati hanno dichiarato di essere stati aggrediti per primi. Critiche e minacce alle autorità locali ed al marocchino aggredito.

Hanno risposto, ieri pomeriggio, alle domande del gip, i tre cicagnesi arrestati per l’aggressione al 34enne marocchino responsabile di furti, commessi o tentati, nella zona. I tre hanno sostenuto che il primo a colpire uno di loro è stato proprio lo straniero, che era armato di roncola. Questo, dopo che loro lo avevano raggiunto per minacciarlo, ma senza colpirlo per primi. Solo in seguito, dunque, il contatto, secondo la versione dei tre, sarebbe degenerato nel pestaggio. Gli avvocati Giovanni Roffo e Guido Mottola, nel frattempo, hanno chiesto una revisione delle misure di custodia cautelare, soprattutto per i due che si trovano in carcere, e il gip si è riservato la decisione per i prossimi giorni. Nel frattempo, dopo quello che contestava il pm Gabriella Dotto, un altro cartello scritto a mano e collocato sui pannelli della pubblica affissione è stato sequestrato dai carabinieri, a Monleone. Questa volta, a vario titolo e con vari argomenti, oggetto di critiche erano lo stesso gip Garofalo, il parroco di Cicagna, don Mario Moltedo, e il maresciallo comandante della stazione carabinieri di Cicagna. Esplicite minacce, invece, a carico del marocchino già vittima dell’aggressione.