“Camilla era sana e non assumeva farmaci”

camilla canepa

Non aveva alcuna patologia pregressa e non aveva preso alcun farmaco, come riferiscono il medico legale Luca Tajana e l’ematologo Franco Piovella, nella relazione consegnata alla Procura, Camilla Canepa, la ragazza di Sestri Levante morta lo scorso giugno all’ospedale San Martino, due settimane dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca e una dopo aver avuto i primi sintomi.

Pertanto, concludono gli esperti, la morte per trombosi “è ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti Covid”. Camilla era stata vaccinata il 25 maggio e si era sentita male il 3 giugno e portata all’ospedale di Lavagna dove le erano state riscontrate una piastrinopenia e una fotosensibilità. Quando era tornata in ospedale, il 5, le sue condizioni erano già disperate e non è servito l’intervento alla testa eseguito al San Martino. Secondo i medici che hanno lavorato per la Procura, “al primo ricovero era già in atto la reazione al vaccino e poteva essere interpretata come tale ma in quel contesto e in quella fase storica ancora se ne parlava poco e non era così di facile intuibilità una correlazione”. Commenta Angelo Paone, l’avvocato che segue la famiglia: “Si è finalmente chiarito che la ragazza non aveva patologie e non prendeva medicinali. Ci riserviamo ogni approfondimento con il nostro consulente. Possiamo osservare però sin d’ora che in realtà la problematica delle controindicazioni su quella fascia di età erano state già evidenziane nel verbale numero 17 del comitato tecnico scientifico”.