Assassinio in un’officina ACI

Emilio Repetto, tassista, ha sparato a Paolo Pinasco, gestore dell’attività, per una questione di soldi che non aveva ancora mandato giù.E’ una vicenda che sa di assurdo quella che ha colpito ieri una cittadina del Tigullio: si tratta di Lavagna, dove Emilio Repetto, 28 anni, è entrato armato di un revolver Smith & Wesson calibro 38 nell’officina ACI di Giuseppe Pinasco e ne ha ucciso il figlio Paolo con quattro colpi piazzati fra collo e petto, che gli hanno letteralemente sfondato la cassa toracica. La vittima, 43 anni, lavagnese sposato e con un figlio piccolo, è stato trasportato sull’elicottero con l’intenzione di arrivare al S. Martino si Genova al reparto di rianimazione, ma pochi minuti dopo il decollo, il suo cuore non ha più retto e si è fatta marcia indietro: il cadare è stato portato all’obitorio dell’ospedale di Lavagna. L’allarme è stato dato dallo stesso padre di Paolo che era nell’officina al momento dell’accaduto: si trovava in ufficio e ha sentito i 4 colpi laceranti, dopodiché si è precipitato in officina e ha visto il figlio a terra coperto di sangue e il piedi, di fianco, l’assassino con la pistola ancora in mano. Il movente sarebbe di natura economica: Emilio Repetto era infatti, fino a due anni fa, socio nell’officina lavagnese, ma poi, rotto il rapporto lavorativo, ha intentato causa all’ex collega e l’ha anche vinta, senonché Paolo Pinasco aveva fatto ricorso al tribunale. L’assassino, che adesso lavorava come tassista a Rapallo, sembra facesse uso di psicofarmaci e dopo l’accaduto si è allontanato di circa 350 metri dal luogo del delitto ed è stato arrestato dai carabinieri in stato di confusione in prossimità dello Chez Vous in piazza Milano, senza opporre alcuna resistenza. L’interrogatorio è previsto per questa mattina.