Anemia equina, 60 i cavalli già abbattuti

60 i cavalli abbattuti, altri 9 saranno allontanati in settimana. In programma una serie di controlli a tappeto e misure per gli equini allo stato brado.
Gino Garibaldi: “Potenziare la struttura di veterinaria delle ASL interessate”.Anemia infettiva dei cavalli in Val D’Aveto. Sono 60 gli equini che ad oggi, sono stati avviati alla macellazione, in vincolo sanitario. Lo comunica la Asl fornendo l’aggiornamento sulla situazione relativa ai focolai di anemia infettiva dei cavalli. Tra questi c’erano diversi puledri nati da madri infette. E’ previsto per questa settimana l’allontanamento di 9 capi infetti ancora in vita. Sempre entro la settimana saranno ultimati i prelievi agli animali registrati presenti nelle zone infette della Val D’Aveto; come previsto dalla normativa, se non emergeranno altre positività, immediatamente dopo l’allontanamento degli ultimi capi positivi sarà effettuato un nuovo campionamento a tappeto, seguito poi da un successivo, a tre mesi di distanza, prima di poter revocare i provvedimenti restrittivi in atto. Il primo controllo di tutti gli animali è già stato completato nella zona infetta circostante il focolaio di Carasco, dopo l’allontanamento dell’unico capo infetto. La ASL fa notare però che rimane il problema dei cavalli allo stato brado, di cui si è discusso nel corso di una riunione tenutasi presso la sede della Comunità Montana Valli Aveto, Graveglia e Sturla, lo scorso 7 luglio. Come già stabilito nel protocollo di intesa regionale, si tenterà di procedere alla cattura dei cavalli per controllarli e quindi metterli in un’apposita area recintata.
Si fa strada anche la necessità di promuovere una campagna informativa in merito all’anemia equina, con materiale divulgativo e incontri rivolti alla popolazione. Per quanto riguarda la situazione strutturale ed igienico-sanitaria delle aziende zootecniche del territorio, sono state valutate le misure da intraprendere per l’adeguamento alla normativa e per preservare una realtà locale importante, che tuttavia è a rischio di estinzione.

Sul tema è intervenuto anche Gino Garibaldi, consigliere regionale del Popolo della Libertà, presentando a nome del suo gruppo consigliare un’interrogazione urgente affinché sia potenziata la struttura di veterinaria delle ASL interessate. “L’idea di chiedere alla Regione di aumentare l’organico della struttura di veterinaria delle ASL colpite, ed in particolare nel caso specifico dell’ASL 4 per fronteggiare l’emergenza è nata durante la riunione di Rezzoaglio dagli operatori – spiega Garibaldi – e potrebbe essere un valido sostegno al territorio che si trova costretto a far fronte ad una allarme di questa portata. Alla luce di questi numeri – prosegue – sarebbe opportuno studiare un piano per ripristinare controlli sistematici anche per evitare che si propaghi ulteriormente”. L’anemia infettiva equina, come ricorda il consigliere, “è una malattia che provoca il deperimento progressivo e un’infezione persistente per tutta la vita dell’animale”; “se pensiamo agli sforzi fatti per debellare il virus, attraverso screening sempre più accurati e capillari – conclude Gino Garibaldi – l’idea di riacquisirlo così fa molta rabbia”.

Redazione Radio Aldebaran – www.radioaldebaran.it